Le gioie dell’insegnamento trentunesima

Il ricevimento con le mamme

di Marika Marianello

mammoni

Salve professoressa buongiorno, sono molto preoccupata per il mio bambino che va male a scuola: ad esempio a spagnolo ha insufficiente, nonostante io lo sproni a studiare sotto il mio occhio vigile, gli abbia comprato un ottimo dizionario e ridotto la paghetta settimanale per punizione e controlli il registro elettronico tutti i giorni minuto per minuto per tenermi aggiornata sui compiti a casa e in classe, sulle circolari, sui voti e le note disciplinari. Mi preoccupa perché se la mattina quel puzzone non lo sveglio dolcemente, non gli preparo la colazione e gliela servo davanti ai suoi cartoni animati preferiti, non gli metto l’asciugamano a scaldare sul termosifone e i vestiti lavati e stirati sul letto che mentre si fa la doccia gli ho risistemato, non gli preparo lo zaino e non lo accompagno in macchina fin davanti il cancello di scuola beh lui a scuola non ci viene proprio. Mi preoccupa quando lo immagino un domani il padre dei miei nipotini: che tipo di padre sarà? E che tipo di uomo sarà quando crescerà? Professoressa, io non voglio fare come quelle mamme che per carità gli stanno addosso ai figli, non li lasciano respirare, un maschio per giunta, che poi per questo i figli non si responsabilizzano e rimangono a casa fino a quarant’anni, non sanno prendere una decisione né cavarsela da soli, ma io mi preoccupo perché mio figlio morirebbe di stenti dopo poche ore se non gli preparo la colazione, il pranzo e la cena. Lo hanno già bocciato e non vorrei lo bocciassero anche quest’anno, ché sennò poi alla maturità quando e come ci arriva, che è già maggiorenne d’altronde, lo hanno bocciato anche alla patente, forse sto sbagliando qualcosa, Professoressa, ma cosa?

Mi aiuti Lei.

La gioia di pensare che la finzione letteraria è molto più rassicurante della realtà dei fatti.

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